giovedì 22 luglio 2010

Replica per chi ne mastica.







Memo (*) : un sostantivo ad indicare una cosa, un luogo ed una funzione pubblica, ma anche un acronimo che perpetua la memoria del nobile e generoso gesto mecenate a favore della città. Ad una settimana dall'inaugurazione, la nuova Mediateca Comunale di Fano continua ad esaudire, con ritmo ininterrotto, le richieste di iscrizione. Un piano intero, il primo, è appànnaggio dell'infanzia e di quanti ne curano le sorti formative. Ma bisogna subito - prima, cioè, che corra il rischio di diventare una lussuosa sala giochi - porsi il problema delle modalità di utilizzo delle piattaforme multimediali, lì messe a disposizione senza alcun filtro. Da quello che mi è stato dato constatare, il più delle volte vengono chiamate a prolungare la consuetudine casalinga dei più giovani ad interagire con i videogiochi. Il videogioco, appunto, prodotto multimediale per eccellenza, nel luogo che dovrebbe celebrarne la pratica critica e creativa, diventa il più banale dei loisir. La missione di una istituzione culturale così importante non può non essere specificata e regolamentata in modo rigoroso. Passati i primi giorni - in cui la motivazione dell'afflusso straordinario è dapprima attribuibile alla curiosità del pubblico ed alla straordinarietà del luogo - si corre il rischio di consolidare abitudini improprie da parte dell'utente. Abitudini che, se mantenute, porterebbero alla totale dequalificazione di quello che ora appare soltanto come un gran bel manufatto attrezzato, ma vuoto, nel luogo più centrale e frequentato della città. Sembra una promessa, senza premessa. Questa nota è indirizzata a tutti i cittadini fanesi che condividono l'aspirazione ad un futuro meno stolto, impostore e sterile nella Produzione Culturale. Ma, si sa, è tutt'altro che semplice scalzare i leccaculo in azione permanente ed a tutto campo.

(*) Nota pubblicata il 18 Luglio su Fb.

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