lunedì 8 agosto 2011

Men(m)o male che da multimediale ora sia diventata multisensoriale.

Al primo piano della MEMO c'è odore di pizza margherita. Le comode postazioni della sala ......(Arte, Fotografia, Cinema)ospitano un'allegra compagnia in pieno pic-nic. Dopotutto, qualche chiazza di pomodoro come segnalibro è un prezzo irrilevante da pagare per sconfiggere l'ignoranza. Fin qui si è scherzato, ma detto seriamente: chi tutto questo consente io - guardate un pò - lo licenzierei all'istante! Ma siccome la cosa non mi compete - non dico questo per lavarmene le mani, tanto è vero che qui riferisco quello che ho visto con i miei occhi ed annusato col mio naso -  mi limito a sottolineare che certamente esiste chi debba - quantomeno - rispondere di eccesso di tolleranza. 
Era Giovedì 4 Agosto, alle ore 21.

sabato 27 novembre 2010

Gaetano Baviera, fotografo in Fano.















Una ricerca d'archivio (Biblioteca Federiciana) appena avviata da un gruppo di lavoro di iscritti all'Università dei Saperi, coordinati dal Prof. Franco Battistelli. La dott.ssa Simona Guerra, presenziando all'incontro del 7 Dicembre 2010, dopo avere fornito utili suggerimenti in materia di archiviazione del materiale fotografico, ha dichiarato la propria disponibilità professionale - se convocata - a coordinare la ricerca nella fase finale di raccolta delle informazioni ed in chiusura della medesima. L'auspicio è che dal lavoro intrapreso scaturiscano chiare indicazioni sulla necessità di archiviare e conservare adeguatamente l'importante Archivio di immagini fotografiche in possesso dell'istituzione culturale fanese. 

domenica 12 settembre 2010

Non c'era ancora il videotelefonino.

Non è nostalgia, anche perchè quello rappresentato dovrebbe essere - uso il condizionale, in assenza di certificazione cronologica  -  il tempo d'inizio secolo scorso. Mi fosse toccato di viverlo, ora sarei ultracentenario. Però, ne posso scorgere queste tracce deliziose, per qualità tecnica e stile compositivo, negli scaffali della Biblioteca Federiciana. L'archivio fotografico, oggi indispensabile per ogni ricerca storica, conserva le memorie della città, come fosse un deposito di merce senz'anima. Non è  così, toccherà a qualcuno, competente e volonteroso, restituirci il racconto che la penna non ha fermato. Che serva a qualcuno questo suggerimento?

sabato 28 agosto 2010

Alle radici serve una memoria.

Una maestrina guarda fisso l'obiettivo del fotografo. La posa lunga sfoca il volto degli alunni più impazienti. Siamo ai primi del '900. Presumibilmente all'interno della Classe II Sez A della Scuola Elementare "Luigi Rossi", in Piazza Pier Maria Amiani di Fano. Non è dato averne riscontro preciso nelle immagini fotografiche depositate in faldoni e classificate in modo approssimativo presso la Biblioteca Federiciana. Questa, così altre memorie della città e dei suoi abitanti, giacciono senza cura nel silenzio di polverosi scaffali.
Occorrerebbe riportarle alla luce, per dare dignità ai protagonisti, soprattutto minori, che hanno formato l'identità e la storia della nostra città. Operazione che si pone come urgente e prioritaria sul piano della ricerca storica locale, dal momento che di queste tracce si rischia l'oblio. Specie oggi, dopo che il ciclone delle modernità e della globalizzazione hanno pervaso lo stile dominante del nostro vivere quotidiano. Anche qui, nella provincia di un'Italia che sa solo dimenticare.

martedì 24 agosto 2010

Dedicato a Capitan MEMO.

Lo scranno della Direzione: giusto un'anticipazione.

Dedicato a Capitan MEMO.

Non so a chi possa essere attribuito il ruolo di Capitan MEMO, ma a me piace l'idea possa esistere almeno un timoniere tra i cultori di questioni ed affari multimediali, dentro o fuori lo staff della Mediateca. Così fosse, costui avrebbe già sfogliato, insieme a molti altri, questo testo. E, magari, si prodigherebbe a che ne fosse promossa la consultazione.